Aquaman è un personaggio stupido? – Speciale

Il re dei mari è davvero così inutile?

Orin/Arthur Curry, meglio conosciuto come Aquaman appare per la prima volta su More Fun Comics 73 del 1941. È un personaggio che ha avuto dozzine di origini, come si conviene ad un eore che ha ormai più di settant’anni ma, per farla breve, il nostro è un ibrido atlantideo/umano che, in tutte le sue varie apparizioni risulta come il legittimo erede al trono della famosa citta sommersa nota come Atlantide. La sua natura anfibia gli dona grande forza fisica, resistenza superumana, sensi affininatissimi e grande velocità, oltre all’abilità di comunicare con la vita marina. Quindi è forte, invulnerabile e veste di arancione. In pratica abbiamo appena descritto la Cosa dei Fantastici Quattro, personaggio che però nessuno prende in giro.
Quindi, cos’ha Aquaman che non va? Perchè tutto questo astio per un personaggio relativamente innocuo?

Le ragioni sono principalmente tre: la prima è che, per spiccare dalla massa delle dozzine di supertizi superforti e invulnerabili, Aquaman è legato al suo “trucchetto” di essere un tipo che vive in acqua. E questa è la cosa che la gente si ricorda di più del personaggio, finendo poi per oscurare quelle due/tre cose carine che sono la personalità e la vita del personaggio. La seconda è il cartone animato dei “Superamici”, serie Hanna-Barbera sulla lega della Giustizia che non solo usava il controllo mentale sugli eroi ogni tre per due, ma era anche (nelle prime stagioni, poi migliora) violenta come la puntata media di un programma sul golf. In questa serie, oltre a Batman, Robin, Superman, Wonder Woman e altri memorabili personaggi come Wendy&Marvin o i supergemelli, figurava anche Aquaman. Questo però, messo nella situazione di dover vivere le avventure di un cartone del sabato mattina medio usava pochissimo i cazzotti (e anche in queste apparizioni il re di Atlantide poteva sollevare sottomarini da diverse centinaia di tonnellate), e spessissimo la sua telepatia ittica, fissandosi per sempre nella mente di chiunque come “quello che parla con i pesci”.
L’altro problema, che è poi il più grosso, è che è oggettivamente complesso vedere oltre i poteri di Aquaman e osservare la sua personalità. Questo perchè, complice forse l’idea che il personaggio sia una cretinata, il nostro ha cambiato spesso modus operandi e ambiente narrativo. Ed è comprensibile, perchè è un personaggio che si presta ad un sacco di storie avventurose e di esplorazione sottomarina, ma ben poco a quelle urbane, che sono poi quelle preferite dal pubblico che vuole un qualcosa di “realistico”.Nelle sue prime storie, Aquaman era quindi un re incoronato a forza, alle prese con le responsabilità di un regno sommerso. In seguito il nostro arriverà anche a lasciare Atlantide per curare la sua famiglia, composta dalla moglie Mera e dal piccolo Arthur Jr, che verrà poi ucciso dal criminale Black Manta, dando così una svolta molto tragica al personaggio.

Quello che colpisce però è che, nel corso degli anni, il re di Atlantide ha avuto non una, non due, ma ben sette testate sue. Il che è un record per un personaggio che non è proprio il più apprezzato dai fan.
Quella che è forse fra le saghe più famose, sarà quella dello scrittore Peter David, che deciderà di dare un taglio al vecchio personaggio, e dare al nostro eroe non solo un nuovo look con barba lunga e uncino alla mano, ma anche una nuova prospettiva. Dite che Aquaman parla coi pesci? Beh in questa run è vero, e i pesci aiutano anche Aquaman in numerose missioni sottomarine, mentre David tratteggia un personaggio che decide di fregarsene di quello che pensano gli altri, e lasciar perdere la sua rabbia repressa sfogandola contro i criminali, risultando una specie di Conan il Barbaro sottomarino, ma equilibratissimo a livello emotivo. C’è un motivo per cui questo ciclo è uno dei più famosi sul personaggio. David decide di prendere in considerazione le critiche fatte al personaggio, e di ribaltarle in modo costruttivo, costruendo attorno al nostro una mitologia complessa ma molto affascinante.E poi, anche il problema del non poter raccontare avventure urbane col personaggio, può essere risolto. Lo scrittore Will Pfeiffer, prese le redini della testata di Aquaman, deciderà di far affondare parte della città di San Diego, dando però agli abitanti la possibilità di respirare sott’acqua, creando così per il monarca di Atlantide un mondo tutto nuovo da esplorare noto come Sub Diego, nel quale il nostro è l’unico protettore, e nel quale deve affrontare non solo minacce supereroistiche, ma anche veri crimini. Tipo il traffico di droga, in un raffinato gioco di specchi, dove Orin, il “pesce fuor d’acqua sulla terra ferma”, si ritrova ad essere responsabile di centinania di “pesci nell’acqua”, ovverosia persone normali fuori dal loro ambiente. Come sempre, l’unico limite nei fumetti, è la fantasia.

Tutto questo per dire cosa? Questo articolo non si chiama “Perchè leggere Aquaman”, non si chiama “Aquaman è fico e qui vi spiego perchè”. Questo articolo di pone la domanda se Aquaman sia davvero un personaggio stupido. E la risposta è no, Aquaman non è un personaggio idiota. Anzi.
Il problema però è che Aquaman è un personaggio relativamente famoso, ma che non ha mai avuto un’identità sua. Cioè, tanti, tantissimi scrittori, anche famosi adorano il personaggio. Altri lo detestano, ma quello capita con tutti gli eroi. Il problema sta nel fatto che non è cambiando le carte in tavola ogni tre minuti che crei una mitologia.
Certe opinioni sui personaggi purtroppo ti si fissano nel cranio come magneti al frigorifero, ed è sempre più facile sentire cosa ne pensi qualcun’altro piuttosto che leggere personalmente tutto Aquaman e farsi un’idea propria.


Aquaman, nella sua forma più pura, è un eroe sottomarino che ogni tanto sale in superficie. E come già scritto, questo lo porterebbe, nel parere di chi scrive ad essere una sorta di Indiana Jones perfetto, sempre pronto a scoprire relitti, civiltà perdute o a combattere minacce acquatiche di cui nemmeno immaginiamo la potenza. Ogni tanto poi il nostro potrebbe anche combattere qualche bel supercriminale, che quello fa sempre piacere.
Per andare incontro ai gusti del pubblico, spesso si rischa di non dare un centro al personaggio, che è poi quello che gli manca di più. Non serve che la gente dica che Aquaman è bello. Io non posso costringere nessuno a leggere un fumetto e a dirgli che è un capolavoro, perchè, a parte alcune eccezioni, i fumetti sono fumetti, e non icone. Di Superman puoi dire tutto, ma non che non sia il capostipite di un genere. Di Aquaman non puoi dire nulla, perchè neanche lui sa da quale parte è rivolto. Non si può non vedere come il personaggio sia oggettivamente complesso da scrivere per il grande pubblico, sia per il peso delle opinioni della gente, sia perchè oggettivamente scritto per stare in un ambiente complesso come il mare.
Nel parere di chi scrive, il top lo si ha avuto nel periodo di Aquaman come protettore di Sub Diego, un momento dove la natura ibrida dell’eroe aveva la meglio, e dove il nostro riusciva davvero a spiccare rispetto agli altri eroi. Non sono qui per dirvi che dovreste leggere Aquaman e farvelo piacere. Sono qui a dirvi, che a volte un’idea apparentemente sciocca, può fare grandi cose. Ed è la base di ogni fumetto di supereroi.

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