A volte ritornano… purtroppo
I fumetti americani, sono un medium seriale. Come le soap operas prima di loro, i comics, presentano nuove storie ogni mese, ma, al contrario di molti altri medium, ogni storia è interconnessa ad un unico grande filone narrativo. E’ quindi abbastanza difficile parlare di sequel a fumetti, poichè spesso il “sequel” è semplicemente un numero 2. Questo non signifca però che i famigerati “secondi capitoli” non siano mai capitati in tutti gli anni di storia del fumetto. Oggi, vi presentiamo una nostra selezione di cinque saghe che non sono state all’altezza di quelle precedenti.

Potrà soprendere molti, ma negli USA non solo Marvel e non solo Dc pubblicano fumetti. Negli anni 90, nascerà una schiera di case editrici indipendenti più o meno piccole, che proveranno a trovare una fetta di mercato con i loro prodotti. Una di queste nuove realtà editoriali era la Valiant Comics, guidata dall’ex capoccia della Marvel Jim Shooter. Il buon Jim aveva inventato un universo a fumetto dove ogni testata era un capolavoro di coerenza, sincronizzata al secondo con tutte le sue sorelle. Uno dei protagonisti di questo universo, era Jack Boniface, un jazzista che verrà posseduto da uno spirito Voudou, e che diventerà l’eroe noto come Shadowman, destinato a morire nel 1999, sacrificando la sua vita per salvare l’universo. L’idea di avere un eroe che sapeva già che sarebbe morto qualche anno avanti nel futuro era buona, se non ottima. Ciò offriva a Jack una dimensione forte, in bilico fra il terrore di sapere il giorno della propria dipartita, e il coraggio che gli dava questa conoscenza. Dopotutto, nel 1998 il nostro era funzionalmente immortale. Tutto questo verrà cancellato, quando la Valiant verrà comprata dalla casa di videogiochi Acclaim che nel primo numero della sua nuova serie, uccide effettivamente Jack ma lo trasforma in un mercenario zombie. Tutta la coerenza, tutte le avventure precedenti, buttate via.

Negli anni 90, Batman si trovava ad affrontare la sua sfida più dura. Il genio del crimine Bane era arrivato a Gotham, con una sola idea in mente: distruggere il pipistrello. Sfruttando l’effetto sorpresa, la sua abilità tattica e i suoi muscoli potenziati dalla droga nota come Venom, Bane non solo riucirà a sconfiggere Batman, ma addirittura a spezzargli la schiena, in una delle saghe più importanti dell’Uomo Pipistrello. Per fermare il nuovo nemico, Batman richiederà l’aiuto dell’assassino redento Azrael, che, grazie alla sua forza potenziata e ad un equipaggiamento formidabile fermerà la furia di Bane, e diventerà il nuovo Batman. Solo che, Azrael non ci stava molto con la testa, e così Bruce Wayne volerà in giro per il mondo per trovare una cura alla sua condizione per poi trovarla nella dottoressa Shondra Kingsolving, dotata del potere di curare ogni ferita solo col tocco. E così, una cosa che doveva fermare Batman per sempre, sarà risolta con un deus ex machina ragguardevole, e anzi, Shondra subirà un trauma tale, che il suo cervello regredirà all’età di tre anni. E non la rivedremo mai più. Il sequel a questa saga, che vede il ritorno di Bruce Wayne nei panni del vero proetettore di Gotham, è più bello. Ma ci vuole poco.

Dal 1975 al 1991, Chris Claremont scriverà quello che da molti è considerato (a ragione) il ciclo definitivo sui mutanti. Ciclo tempestato da litigi con disegnatori, paletti messi dalla Marvel, e di tante, troppe idee che il buon Chris non era stato in grado di mettere all’interno del fumetto. Ma, in quegli anni gli X-men si mangiavano davvero la concorrenza, erano una palla da demolizione che portava colpi di scena ogni secondo, e storie che sono rimaste nel cuore di tutti gli appassionati, e che ancora oggi sono lo scheletro del mondo mutante. Così, quasi venticinque anni dopo, verrà dato a Claremont la possibilità di continuare le sue trame rimaste in sospeso, senza paletti, in una miniserie ambientata in un mondo ipotetico. E lo smalto si era un po’ perso, con storie di cloni, scambi di corpi, il fatto che i poteri mutanti uccidano chi li usa, e drammi senza nessuno spessore. Però Wolverine nel primo numero muore e il chè è positivo perchè si vede che si volevano davvero cambiare le carte in tavola. Ma da lì al minestrone di trama che ne è venuto fuori, ce ne passa…

Le prime Guerre Segrete (o Secret Wars) erano obbiettivamente un modo per lanciare la Marvel nel mercato dei giocattoli, ma erano anche un’avventura colorata che vedeva eroi e criminali dai quattro angoli dell’universo Marvel lottare sotto gli occhi di un essere superiore noto come Arcano. Una saga che non solo ci darà momenti di grande figaggine, ma anche il costume nero dell’Uomo Ragno, che darà poi la vita a quel Venom che a me non piace, ma che in molti apprezzano. In Guerre Segrete II, l’essere supremo Arcano scende sulla Terra… e decide che deve diventare umano, provando a vivere la vita dell’eroe e del criminale, corteggiando eroine mutanti e molte altre cose raffazzonate. Memorabile la storia dove l’Uomo Ragno deve insegnare all’Arcano ad andare al gabinetto. Ma forse “memorabile” non è proprio la parola giusta.
1) Il Cavaliere Oscuro Colpisce Ancora

Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro è la storia di un Batman anziano che decide di riprendere la lotta al crimine e di combattere contro il sistema oppressivo. Da molti considerata una delle migliori storie di Batman, e una delle più grandi opere di Frank Miller, la storia aveva un finale che lasciava le porte aperte per un sequel. E un sequel lo avremo, ma Frank non ci darà proprio quello che avevamo chiesto. Invece di una storia di Batman, avremo un mix di ironia e critica da salotto al mondo dei supereroi, non più personaggi vivi e parlanti ma visioni distorte e deformate senza però l’anima, una critica alla società che non va a parare da nessuna parte e il tutto condito da disegni sicuramente particolari. Perchè sì, i disegni sono confusi e nevrotici, ma si possono apprezzare nella loro particolarità. La trama, putroppo no. Va di moda odiare questa saga, e sta andando di moda apprezzarla. Ironicamente o meno. E’ indubbio che possa piacere. E’ anche indubbio, che è tutto fuorchè una storia a fumetti, ma piuttosto uno schizzo, un pretesto, per aggiungere ad un discorso nel quale era già stato detto tutto. A questo si aggiungono anche dei bei colpi bassi ai lettori più affezzionati, così come risposte ad alcune domande, che però nessuno aveva mai posto.
Questa è la nostra lista. Siete d’accordo? In disaccordo? Fatecelo sapere nei commenti!
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