I nostri fumetti preferiti del 2019-Speciale

A chi non piacciono le liste?

Pensare di arrivare a gamba tesa e dichiarare di avere in mano una lista con i fumetti oggettivamente migliori di tutto il 2019, è un’impresa piuttosto complessa, per non dire proprio folle. Noi di Gamesailors.it infatti non abbiamo letto tutto quello che è uscito nel nostro paese in questo decennio, ma sappiamo che proporvi una selezione dei cinque titoli che ci hanno colpito di più, è invece un qualcosa che, non solo è molto facile (a tratti diciamo), ma di sicuro è più onesto ed apprezzabile. E quindi, bando alle ciance, e via alla lista!

5-Old Dirty Dogs-Old Dirty Dogs

Creare un collettivo di fumettisti non è un’ impresa facile. Creare un collettivo di fumettisti sparsi in giro per il mondo, lo è ancora meno. Creare un collettivo che arriva a lavorare con più di venti persone, rischierebbe di far urlare anche un uomo con la pazienza di un santo. Old Dirty Dogs, ha però due vantaggi in questa impresa molto complessa: da un lato, nel collettivo rientrano alcuni dei migliori fumettisti italiani della scena indipendente (ma anche in generale), e dall’altro, si sono ispirati ad un progetto molto forte.
Old Dirty Dogs è un omaggio alla Image anni 90, la casa editrice nata da artisti, per gli artisti, con la voglia vera di fare fumetti come si avrebbe voluto leggerli.
Old Dirty Dogs è un albo antologico, con al suo interno sette storie brevi, con altrettanti protagonisti. Storie veloci, in alcuni casi anche taglienti, tutte interconnesse fra di loro, che creano un arazzo che ha sì grandi prodezze tecniche alle sue spalle, ma che fondamentalmente porta il lettore a farsi una domanda: E dopo? Che succede, dopo? Old Dirty Dogs fonde tre anime del fumetto, quello seriale americano, quello molto legato ai personaggi italiano, e quello ben fatto che di certo non guasta. Un prodotto di grande qualità che non gioca a scimmittare stili diversi dal suo, ma decide di usare il suo stile per entrare in un campo da gioco complesso, ed in alcuni momenti anche quasi impenetrabile. E riesce a conquistare il lettore, e a farlo innamorare. Con meno di cento pagine. E, fidatevi, non è certo cosa da poco.

4-The Green Lantern-Dc Comics

Il personaggio di Lanterna Verde nasce negli anni 60, ed è in parole povere la storia di un poliziotto spaziale, armato di un anello in grado di rendere tangibili i suoi pensieri sotto forma di costrutti di luce solida. Ecco, in anni di pubblicazione, pochissimi autori sono riusciti ad usare al massimo le possibilità del personaggio, mettendo magari il freno all’aspetto poliziesco dell’albo, oppure frenando il potere pressochè infinito della Lanterna.
Grant Morrison e Liam Sharp, invece, il piede lo mettono sull’acceleratore e non lo mollano mai. Fra un numero e l’altro il nostro eroe passa dal risolvere casi come una sorta di Dio che ruba il pianeta terra,  infiltrarsi in un gruppo di superpoliziotti corrotti e molto, molto altro.
Personalmente, non ho mai amato molto il personaggio di Lanterna Verde. O meglio, non ho mai amato molto Hal Jordan, uno dei molti personaggi che hanno portato questo nome, e che è tra il protagonisti di questa serie. Ecco, in questo albo il team creativo non riesce lo stesso a farmelo apprezzare appieno, ma le ambientazioni, la scala e il lavoro di vero amore che si vede per il grande universo a fumetti Dc, una casa editrice che da più di ottant’anni ci fa credere che un uomo posso volare, è così lucente, così vero e tangibile. che sembra di poterlo toccare. Una storia così fuori di testa che fa il giro e diventa quasi mondana. Una storia che porta un po’ di luce in un genere che per molti non ha più molto da dire. Una luce, ovviamente, verde.

3-Vincent Van Gogh, la tristezza durerà per sempre-Beccogiallo

Biografia a fumetti del famoso pittore olandese dell’800 (scritta da Francesco Barrili e disegnato da Sakka), che prende sì a piene mani da fonti storiche reali, ma che si prende la licenza poetica di inserire un personaggio che nella vita di Van Gogh ha avuto molto peso, ma che non ha mai avuto modo di parlare.
O meglio, non ha mai avuto modo di parlare… con noi. Questo personaggio è la follia del pittore, quella mai troppo misteriosa e mai veramente diagnosticata che ha colpito il nostro protagonista e che in questo fumetto ha la forma di un corvo, che funge da narratore, da incubo, o da punto di vista differente, in una storia lunga dieci capitoli e 37 anni.
Questo è un fumetto che per me, ha fatto tre cose. La prima, è stata aprirmi un po’ un mondo dove il fumetto biografico, riesce ad avere personalità da vendere, senza romanzare troppo, ma senza essere un libro di storia disegnato. La seconda, è che l’arte è da sempre un circolo vizioso, che mangia continuamente se stessa, per evolversi in un qualcosa di nuovo, che rimanda a sé stessa, ma non essendo più la stessa.
La terza è quella grande verità che apprendo sempre ogni volta che mi ricapita, ossia che il fumetto è un medium che funziona quasi con tutto.
VVG è un ottimo fumetto, al quale muovo alcune critiche (anche sul font usato, un corsivo bellissimo, ma ahimè non sempre immediato da leggere), ma che mi ha soddisfatto moltissimo. Perchè alla fine, è vero, la tristezza di Van Gogh non è mai finita, e vi mentirei se vi dicessi che a fine lettura non avevo anche io un po’ di magone, ma questo fumetto, alla fine, si muove ancora su tre passi fondamentali. Lo si legge e si è tristi per l’empatia che si viene a creare col personaggio, lo si rilegge e si è meno tristi e forse più invidiosi della bravura degli autori, e poi lo si rilegge una terza volta, e si iniziano a far girare i neuroni e a pensare.

2-Murder Falcon-Image Comics

Vi dico la verità, ho scritto prima tutti gli altri pezzi di questa top 5, e poi sono tornato su questo paragrafo… che scrivo e riscrivo. Questa è la quarta volta che ci provo. Vediamo se ce la faccio. Murder Falcon è un fumetto, che ci insegna che siamo interi, anche quando non ci sentiamo di esserlo. Murder Falcon è un fumetto puro, senza orpelli. Murder Falcon è uno dei pochi, pochissimi fumetti che riesce ad usare la tritezza come stilema narrativo non manipolativo, ma propriamente empatico. Murder Falcon è molto di quello che io voglio vedere in fumetto. E non dico altro, non perchè ci sia poco da dire. Ma perchè, va letto. Per crederci. Credere nel suo messaggio, ma soprattutto nella sua esistenza.

1-Avengers: No Road Home-Marvel

Pur essendo alla cima di questa Top 5, non sono sicuro che Avengers No road home sia il fumetto più bello uscito quest’anno. Non so neanche se sia il fumetto più bello in questa stessa Top 5. Però non sono ancora riuscito a leggere e rileggere questo fumetto senza piangere almeno tre volte.
Avengers No Road Home racconta di un piccolo gruppo di eroi che in un modo o nell’altro hanno connessioni più o meno forti con il concetto di Avengers o, più in grande, proprio con il concetto di Universo Marvel, che affrontano un’antica divinità della notte.
Una storia con un’impostazione più che classica. Classica per la Marvel, che vede non certo tutti i suoi personaggi più forti o famosi affrontare quella che forse è la più grande minaccia che la Terra abbia mai visto. Classica perchè vede l’arrivo di guest star di livello, classica perchè ha un forte sapore di avventura anni 60, classica perchè se si hanno letto almeno due storie Marvel, anche solo aprendo questo albo, se ne sente il profumo.
Però ci sono tre momenti che trasformano questo fumetto molto semplice, in un qualcosa di molto più grande della somma delle sue parti. Un momento nella quale gli eroi, che in quella fase sono i più potenti del mondo, uniti per combattere quelle minacce che un eroe solo non potrebbero affrontare, si mettono a nudo di fronte a loro stessi e ci dimostrano ancora una volta che abbiamo di fronte persone piuttosto che superpoteri, e che è la nostra personalità che decide il nostro il destino, e non il contrario. Un finale che ci racconta ancora una volta, che non esiste un modo solo di fare fumetto, che il genere conta e che pensare che debbano esistere delle regole quando si parla di supereroi, semplicemente non ha senso. E poi sei lettere, messe in un certo modo, in una citazione che forse solo chi ha una certa dose di tempo libero può capire ma che, una volta capite, dicono tutto. Ci dicono che se oggi, siamo qui a gioire di leggere belle storie, è anche merito di un uomo e di un Re. Una combinazione unica ed irripetibile che ancora oggi mi fa piangere come un vitello. Non ho battute ad effetto con cui finire. Ma ho una richiesta. Leggete questo fumetto. Per favore.

Il 2019, è stato alla fine della fiera un buonissimo anno per il fumetto. Vedremo cosa ci rivelerà il 2020! E voi? Che fumetti avete letto quest’anno?

Ultimi articoli

Ultime news

Questo sito utilizza cookie, anche di proprietà di terze parti, che consentono di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze dell’utente. Continuando la navigazione si considera accettato tale uso. Leggi l’informativa cookie: in essa sono indicate anche le modalità con cui potrai disabilitarli in qualsiasi momento.