Mambo Magicka Vodoo Child della Noise Press-Recensione

Apri questo fumetto, aprilo per me!

Mambo Magicka Vodoo Child, non è solo un fumetto dal titolo molto lungo per me che ho la disgrafia, ma è anche un fumetto verametente interessante edito dalla nostrana Noise Press.
Scritto da Cristiano Brignola, disegnato e colorato da Federico Petéliko Pugliese, con lettering di Miriam Esteban Rossi e Massimo Stella, progetto grafico di Alessandra Delfino e supervisione di Luca Frigerio, l’albo è un fumetto brossurato di 68 pagine su carta lucida di qualità al prezzo di euro 12.
Sono sempre molto impressionato in senso positivo dalla qualità e dalla cura messa anche nell’aspetto grafico dei volumi Noise, e Mambo Magicka Vodoo Child, ha un formato leggermente più piccolo rispetto ad un albo americano, ed ha un retro di copertina interessantissimo che funziona perfettamente a volume chiuso, e ancora meglio a storia finita. La scelta poi interna dell’accostamento dei colori è molto particolare, con un’insieme di toni freddi  che si appoggiano sul nero, quasi ad illuminare la via della grafica, ma a ricordarci che esiste comunque anche dell’oscurità, sia nella storia, sia nella vita, sia nel processo lavorativo. Ormai conosco il talento della Delfino e mi sorprendo poco quando la vedo all’opera, ma sono anche impressionato dalla qualità che traspare dal suo lavoro. Il problema è sempre capire quant’è questa qualità che, comunque, in questo caso è parecchia.
Esteban Rossi e Stella fanno un lavoro egregio nel lettering, riuscendo a far risaltare il testo anche in circostanze dove i balloon non sono propriamente “regolari”, giocando con un un ottimo senso del contrasto, e soprattutto, rendendo tutto leggibilissimo. Che, di base, è l’idea fondamentale del lettering, ma sareste sopresi da quante volte alcune scelte più “creative” portino a risultati meno chiari, e che rendono tutto il processo meno scorrevole. Non è questo il caso, e questa coppia di letteristi dimostra di poter portare il lusso, anche nella chiarezza.
Ma parliamo della trama di Mambo Magicka Vodoo Child!


Ebe è una ragazza di Bologna, che come tutte le ragazze del mondo è al contempo molto simile a tutte le altre, e al contempo completamente diversa, che vive la sua vita in bilico fra i forti movimenti emotivi adolescenziali. Tutto cambia, quando nella sua vita arrivano i Loa, spiriti della religione vudù in grado di prendere possesso dei corpi dei mortali. C’è solo da capire, se questo sarà un cambiamento in meglio, od in peggio.
 Analizziamo ora la sceneggiatura di Mambo Magicka Vodoo Child, vi va? Faccio il giro lungo, ma poi ci arrivo non vi preoccupate: uno dei modi migliori per imparare qualche trucco di magia è sempre quello di osservare chi lo sa fare, e poi farlo, rifarlo, rifarlo e rifarlo ancora cento volte, in modo da internalizzarlo. Una volta che sarete ad una festa potrete riproporre il trucco e prendervi gli applausi che meritate. E quindi qui sorge la domanda: il trucco, è vostro, o del mago da cui l’avete imparato? E se anche lui l’avesse preso ad un maestro prima di mostrarlo a voi?
Ecco, nelle opere di narrativa è improbabile non essere influenzati, nel bene o nel male, da qualcosa; l’importante è aggiungere quella giravolta narrativa che fa sì che, una volta letta la vostra opera, si posa dire “Sì, si vede che è qualcosa di nuovo”. E sebbene le influenze di Brignola siano evidenti, ed in un caso almeno prevedibili (c’è un colpo di scena ad inizio libro, che si capisce a pagina tre), è l’esecuzione che rende questo fumetto speciale. Perchè il salto che c’è fra “Una ragazzina ottiene poteri magici” a “Porca l’oca! Come va avanti?” in questo è quasi istantaneo.
Come molti scrittori moderni infatti, Brignola splende per i suoi personaggi, questi ragazzetti che sembrano ragazzetti e parlano ed agiscono da ragazzetti. C’è un emozione che esce vibrando da ogni pagina, c’è il pathos che aumenta in un crescendo sempre più alto, e anche se puoi immaginare come la situazione si evolverà, ti importa di loro. Ti importa di ogni singolo personaggio, da Anna l’amica di Ebe, al passante che dice una battuta sola, al cane, che è palesemente il personaggio migliore dell’albo, e non vedo l’ora esca un suo spin-off.


Ed è quando Brignola getta la maschera, la maschera delle cose che gli piacciono, che sono ami diversi per lettori diversi, ed inizia ad accelerare sui suoi personaggi – anzi, sulle sue persone – che escono direttamente dal fumetto, che allora il gioco vero inizia e si viene catturati con abilità dalla sua prosa che riesce in un processo fantastico: rendere vero quel vecchio adagio che dice che la massima espressione della fantasia, sia il mondo reale. Brignola, insomma,  ti fa pensare, e io di solito non chiedo altro ad un fumetto.
Dal lato artistico, Peteliko ha un tratto davvero particolare. Non proprio realistico, non proprio cartoonesco; appena aperto l’albo ci si può trovare un po’ straniati dalla visione di questi volti, che a tratti sembrano abbozzatti, e spigolosi. Ma poi, anche Peteliko getta la sua maschera, ed il fumetto vola in una dimensione di azione psichedelica, fatta di glifi, tentacoli ed energia che esce dai protagonisti e dalle pagine, ed è il momento dove si vede che il nostro è più a suo agio, sguazzando da una scena dinamica all’altra, con una regia della tavola cinematografica come poche, ed un segno che diventa personalissimo.
E anche quei volti un po’ strani, mostrano la loro forza nelle loro espressioni, nel volto di Anna che urla con il mascara che le cola dalla faccia, con quello di Ebe che piange, con le lacrime che si perdono nel vuoto mentre balla.
Certo, a volte i personaggi sono molto simili fra di loro, e se non fosse per la colorazione, alcune vignette sarebbero un po’ difficili da seguire, ma è un difetto che si perdona facilmente, una volta che la magia entra in gioco ed ogni personaggio brilla di una luce e di uno stile proprio.


Come colorista Peteliko nel parere di chi scrive splende ancora di più che come disegnatore, con un’attenzione ai dettaggli sorprendente, come il diverso colore delle aure magiche dei protagonisti, o esprimendosi con dei contrasti fra bianco e blu, e bianco e nero, che sono assolutamente da capogiro. 
Mambo Magicka Vodoo Child, farà venire in mente molte cose a chi lo leggerà, ma farà venire in mente cose molto diverse. Il lettore più scafato ci vedrà Shadowman della Valiant, oppure Sailor Moon, o Puella Magi Madoka Magica, o anche il recente ciclo del Dottor Strange. Ed è sempre questo, il trucco del mago, quello del volerti far credere di aver visto una cosa, quando in realtà ne è poi successa un’altra. E l’altra è che, come in trucco di magia, le cose sono in realtà molto semplici: Mambo Magicka Vodoo Child è davvero un bel fumetto. Un fumetto che incarna perfettamente lo spirito del comic book indipendente, fatto da chi lo ha creato, perchè sentiva che ci fosse il bisogno della sua esistenza, un fumetto per cui l’amore e l’impegno si vedono dalla prima pagina, che non esito a definire iconica; come quella richiesta che recita “Papa Legba, Papa Legba, Apri il Cancello, Aprilo per Me”, che è sì una frase ricorrente all’interno del fumetto, ma l’essere messa in prima pagina non è di certo una casualità.
“Aprilo per me” è un invito ad aprire il fumetto sia da parte degli autori, ma anche ad essere aperto dal lettore, che plasmerà la sua visione della storia, filtrandola con le sue lenti emotive e critiche, con il suo background personale per poi riuscire a tirar fuori le sue conclusioni.
Perchè il fatto che io possa vedere molto in questo fumetto, è anche un opera di riflessione personale, un’opera che ci fa pensare a quanto a volte siamo noi posseduti da qualcosa che spinge a sentire, o a pensare alcune cose, che poi si rivelano semplicemente come non vere. Non so se questo fosse metafumetto vero, o se io stia solo immaginado, ma poco importa. Moltissimi autori, negli anni, hanno visto gente prendere le loro opere e capirci tutto il contrario di quello che volevano dire, a livello metaforico o in alcuni casi anche letterale. Ecco, in Mambo Magicka Vodoo Child gli autori ci stanno dicendo: tu ora sei qui. Grazie per leggere questo fumetto. Noi abbiamo fatto il nostro trucco. Ora sta a te prenderlo e farlo tuo.

Pro
  • – Una storia coinvolgente con personaggi realistici
  • – Uno schema colori accattivante ed originale
  • – Un florilegio di citazioni che creano qualcosa di nuovo
Contro
  • – Storia di base un pelo telegrafata
  • – I volti dei personaggi a volte sono simili fra loro

Ultimi articoli

Ultime news

Questo sito utilizza cookie, anche di proprietà di terze parti, che consentono di inviare messaggi pubblicitari in linea con le preferenze dell’utente. Continuando la navigazione si considera accettato tale uso. Leggi l’informativa cookie: in essa sono indicate anche le modalità con cui potrai disabilitarli in qualsiasi momento.