Perché leggere e guardare World Trigger – Speciale

Trigger On!

Nel panorama moderno di manga ed anime gli shonen sono certamente la categoria che va più forte, soprattutto i battle shonen: storie dinamiche basate su sfide ed evoluzioni, sia fisiche che mentali, dei personaggi. Purtroppo, per quanto ogni serie cerchi sempre di mostrare varie peculiarità tra poteri e ambientazione, a livello narrativo c’è una forte tendenza ad assomigliarsi, tant’è che quando si passano in rassegna le possibili serie da iniziare, tutte hanno quasi sempre delle caratteristiche in comune, ad esempio il cast di personaggi, divenute campanelli d’allarme per scegliere quale manga iniziare oppure ignorare. Nonostante ciò, non sono molti gli autori che tentano di rimescolare le carte in tavola e rielaborare questi canoni, con la possibilità di arrivare al successo, come il mastodontico Hirohiko Araki con Le Bizzarre Avventure di JoJo, o al fallimento, come il triste esempio di Masashi Kishimoto con il suo recente Samurai 8. E’ per questo che vogliamo parlarvi di una serie molto diversa dal solito, che ha personalmente destato sempre un certo interesse in me e che, dopo averla provata, mi fa chiedere come mai se ne parli così poco: mi riferisco a World Trigger di Daisuke Ashihara, ed è arrivato il momento di spiegarvi perché non dovreste perdervela.

Qui trovate anche la nostra recensione dell’anime!

In un periodo storico quasi contemporaneo al nostro la Terra è il pianeta meno sviluppato e il più pacifico, cosa che l’ha resa un bersaglio facile dei Neighbor, una specie di alieni. Essi sono di due tipi: umanoidi, molto simili ad esseri umani, e Soldati Trion, esseri usati per attaccare e rapire persone. Al centro di tutto c’è il già menzionato Trion, un’energia generata da un organo particolare, la cui quantità varia da persona a persona che carica i Trigger, particolari armi adattabili. Per contrastare le numerose invasioni aliene è stata fondata la Border, un’agenzia di difesa che indaga anche sull’apertura dei portali usati dai Neighbor e sullo sviluppo dei Trigger. Seguiremo la storia di Osamu Mikumo, una recluta della Border di Classe C con un basso livello di Trion, e Yuma Kuga, un Neighbor giunto sulla Terra in cerca di un amico di suo padre. Il parallelismo tra i due è palese: essendo appena arrivato, Yuma non capisce come approcciarsi a diverse situazioni comuni per noi umani. Ad esempio, non comprende il valore di un mazzo di banconote, tirandolo fuori in bella vista senza farsi problemi. Allo stesso tempo, però, è un combattente molto abile che riesce a sbaragliare facilmente dei Soldati Trion usando perfino il Trigger d’allenamento di Osamu, complice anche il suo Trion maggiore. Yuma è anche dotato di Black Trigger, una variante d’arma molto più potente di quella comunemente presente in giro. Questa diversità tra i due si può considerare il vero protagonista dei primi capitoli, che porta a situazioni assurde ma anche significative.

Ci sono ovviamente altri personaggi principali, tra i quali spiccano Yuichi Jin, un membro della Border di Classe S convinto della possibile convivenza tra umani e Neighbor, e Chika Amatori, ragazza determinata ad esplorare i mondi al di là dei portali per salvare i rapiti. Restando sul discorso dei personaggi, una particolarità di World Trigger è proprio il cast: ogni personaggio introdotto, oltre ad avere una buona caratterizzazione, riceve uno spazio narrativo di tutto rispetto, tant’è che proprio tutti sono considerabili protagonisti, e spesso è interessante vedere le loro diverse reazioni nelle varie situazioni. Purtroppo però c’è da dire che ogni volta ne vengono introdotti davvero tanti, e ciò non permette di metabolizzare facilmente tutte le informazioni fornite. Parlando adesso dei combattimenti, cuore pulsante di ogni battle shonen che si rispetti, se a prima vista possono apparire molto classici, ci vogliono pochissime pagine per cambiare idea. Sono più basati sul gioco di squadra e sulla concentrazione dei propri punti di forza e di debolezza, e ogni personaggio userà il proprio Trigger in base al suo ruolo, ad esempio come spada per il corpo a corpo o pistola per attacchi a distanza. Inoltre, il corpo dei personaggi viene sostituito con uno composto interamente da Trion, aumentando le loro forze, impedendogli di subire gravi lesioni e permettendogli anche di ferire un compagno di squadra al fine di ridurne una capacità e renderlo più idoneo alla strategia di battaglia di turno. Infine, data l’assenza di poteri extra che in molte storie vengono introdotti capitolo dopo capitolo, le varie sfide lasciano sempre l’idea di plausibilità e realismo, per quanto sia possibile. C’è da dire anche che le battaglie, a differenza di moltissimi altri manga, sono quasi del tutto prive di quel pathos che ci fa provare empatia per i personaggi che si sfidano, sia buoni che cattivi.

Daisuke Ashihara ha dipinto tutto con un tratto semplice e pulito che riesce benissimo a enfatizzare ogni scena, per non parlare degli scontri disegnati ed orchestrati alla perfezione. Il character design è azzeccato e rappresenta ogni caratteristica fisica, ma anche mentale, di ogni personaggio, e perfino in questo caso il parallelismo tra Osamu e Yuma viene evidenziato. La serie ha anche ricevuto un adattamento animato, ormai immancabile per ogni manga, e due videogiochi, purtroppo rimasti confinati in patria. L’anime è composto da due stagioni, di cui la seconda attualmente in corso, che, oltre a traslare in modo certosino il lavoro dell’autore, aggiunge alle avventure di Yuma e Osamu un inedito arco narrativo.

World Trigger è forse uno dei manga più innovativi degli ultimi tempi, ma anche tra i più sottovalutati, ed è un gran peccato poiché moltissime serie dell’editore Shueisha, per quanto di successo e apprezzabili, non aggiungono quasi nulla di nuovo ai canoni degli shonen, come ad esempio Black Clover, My Hero Accademia e il blasonatissimo Demon Slayer. Non sono certo produzioni da buttare, intendiamoci, ma ci dispiace vedere un lavoro così ben fatto che occupa il posto di “terzo incomodo” senza soluzione di continuità. Per questo motivo vi consigliamo caldamente di recuperare il manga, facendo una scelta di cui difficilmente vi pentirete, soprattutto se cercate un approccio diverso dalle storie più classiche. Per tutti gli altri, fareste comunque bene a tenerlo d’occhio, perché in un modo o nell’altro potrà sorprendervi.

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