L’uomo d’acciaio, è davvero così noioso?
Su Superman ha scritto qualcosa chiunque si occupi di fumetti, noi inclusi. Se non conoscete proprio nulla sul personaggio, un bambino alieno, viene spedito dai suoi genitori sulla Terra, per evitargli di morire nell’esplosione del proprio pianeta morente. Giunto a destinazione scopre di avere dei superpoteri e, grazie alla solida morale insegnatali dai suoi genitori adottivi, diventa un eroe.
Ora immaginate un uomo che non ha mai mangiato un dolce nella sua vita e scopre il gelato. Questo genere di rivelazione si avvicina allo scalpore che fece Superman negli anni 40. Certo, c’erano già state storie di uomini superpotenti che usavano le loro abilità per il bene (citiamo ad esempio il romanzo pulp Gladiator, da molti detrattori considerato la base per la creazione di Superman, ignorando però che il nostro era già il terzo tentativo di creare un personaggio da parte della coppia Siegel-Shuster) ma Superman portava con sè un bagaglio di idee così forti e innovative, che continuiamo ad usarle ancora oggi. Non sempre con maestria, però il concetto rimane. Da lì tutti cercarono di saltare sul carro del vincitore inventando dozzine di buffi personaggi colorati, ma pochissimi raggiunsero lo status di icona come Superman.
Parte del suo fascino deriva anche dalla potenza delle sue origini: nato dalla tragedia, un giovane uomo deve scoprire se stesso per poi usare le sue enormi potenzialità aiutando gli altri, e venendo a patti con il concetto di essere forte, ma non onnipotente. E per quanto possa essere trita, questa è la base che nel corso degli anni ha espanso la storia del nostro super uomo, senza però allontanarsi di una virgola da essa.

Anche durante i periodi più oscuri della storia del fumetto, Superman ha sempre trovato un modo di tenere la testa alta, obiettivamente non sempre presentando prodotti di qualità. Nel corso degli anni i suoi poteri verranno aumentati a dismisura, e avremo così non un alieno in grado di saltare grattacieli con un balzo, ma un semidio in grado di spegnere il sole starnutendo. Ma in quel periodo l’industria del fumetto non era il business che è oggi, le serie dovevano inventarne di tutti i colori per restare a galla e molti scrittori preferivano aggirare la difficoltà di scrivere un eroe fisicamente imbattibile mettendogli contro nemici intellettualmente superiori o avventure bizzarre, mostrandoci un Superman a tratti decisamente perfido. E per coerenza, anche il suo cast di comprimari passeranno al lato bizzarro della forza, con un Jimmy Olsen (suo migliore amico e giornalista) che si ritrovava trasformato in uno scherzo della natura diverso ogni mese, o una Lois Lane (la sua fidanzata) trasformata da giornalista d’azione a stalker mezza psicopatica.
Ma dobbiamo anche prendere atto che non si può costruire un icona in due giorni e si parla sempre di fumetti, di un qualcosa che deve portare soldi all’editore e ai vari scrittori e disegnator e in cui le deviazioni che spingono anche sul commerciale sono una tappa quasi obbligatoria in un medium seriale. Ma ciò non toglie che nel corso degli anni si inizierà a creare un sorta di mitologia, così come un certo numero di critiche. Una delle più celebri sarà: il mondo ha davvero bisogno di Superman? Non è forse pericoloso per l’umanità avere un guardiano onnipresente? La risposta ci sarà data dallo scrittore Elliot S! Maggin (e sì, si scrive così), che ci spiegherà che Superman non è con noi per guidarci, ma per ispirarci.
Pensateci; volo superveloce, superforza, raggi laser dagli occhi, invulnerabilità… Un essere così potente potrebbe conquistare il mondo col pugno di ferro. Potrebbe non tollerare un sussurro di diffidenza. Potrebbe schiacciare qualunque resistenza, anche chi conosce i suoi punti deboli. Ma non lo fa, e anzi decide di aiutare l’umanità pur non facendone parte. Questo perchè Superman ha visto il meglio dell’umanità, e ha deciso di farlo suo. Picchiare, storpiare, tiranneggiare è la via dei bulli e al nostro non piacciono per nulla. C’è sicuramente un aura di obsoleto che circonda Superman, dopotutto il nostro è cresciuto in una fattoria e non in una cupa città gotica dove i genitori vengono uccisi in un vicolo buio, o in una metropoli dove si impara a farsi gli affari propri e ad ignorare le richieste d’aiuto. Superman sceglie quella che è la via più difficile, quella di non perdere mai la speranza per nessuno, cercando di aiutare tutti, nascondere i suoi poteri e il suo vero io sotto le spoglie del mite Clark Kent. Ma sotto la sua pelle invulnerabile, Superman è umano come noi, ed è quindi soggetto alle nostre stesse debolezze, come la rabbia, l’odio la disperazione e la paura.

Vedendo Superman come un essere cosmico, si sottovaluta sempre il suo lato umano. Al contrario di molti supereroi, Superman ha un identità segreta particolare. Quando il nostro è Clark Kent, mantiene i suoi principi di onestà e giustizia per tutti (visibili nei suoi articoli di giornale, vincitori anche del premio pulitzer) ma si nasconde sotto una sorta di goffaggine campagnola. Quando è Superman, è Clark Kent al naturale, senza la goffaggine. Superman non si nasconde per prendere in giro l’umanità, si nasconde perchè ne fa parte, e vuole la possibilità di dimostrarlo anche senza indossare un costume, usando anche i talenti che derivano dall’essere umano. Lois Lane non si è innamorata solo della meraviglia di Metropolis, si è innamorata dell’uomo dietro gli occhiali E dietro la S.
È questa sua umanità a rendere interessanti le storie di Superman. Se fosse un vero e proprio alieno, senza nessuna qualità che lo facesse identificare col lettore, sarebbe effettivamente un personaggio noioso. Ma Superman può soffrire, può piangere e può anche morire. Per quanto la temporanea morte di Superman abbia numerosi problemi, ci dimostra però quanto lontano Superman possa andare per le persone che ama, ovverosia per tutti noi.
Superman è un personaggio evergreen. Uno di quei grandi personaggi, che è in grado di “far sentire” la sua voce a chi lo scrive, tanto è forte la sua caratterizzazione. Non importa se sia sotto un sole rosso, circondato da Kryptonite, o abbia un diverso stock di poteri (come negli anni 90… Magari un giorno ne parleremo), Superman non uccide (metterei una forte enfasi su questo punto), e farà del suo meglio per salvare vite. Perchè non conta il “Super”, anzi, forse non è mai contato. Conta il “Man”.
Si fanno tante critiche a Superman. Si sostiene che sia permeato da un aura di buonismo. Beh, a parte il fatto che la parola buonismo è troppo spesso usata a sproposito, è anche vero che il target di chi legge i fumetti si è alzato. È vero che noi “adulti” vogliamo storie serie, storie d’azione, dinamiche da soap opera e realismo. Ci chiediamo perchè Superman voli, ridiamo perchè portava le mutande sopra ai pantaloni, o ci chiediamo come faccia a fare l’amore con sua moglie. Questo perchè forse ci infastidisce che un personaggio fittizzio che fa dell’onestà e della fiducia un marchio di fabbrica sia ancora in giro. È forse questa la cosa più illogica di Superman, la sua innata trasparenza, e la sua aura non di buonismo, ma di speranza. La cosa bella di Superman è che è la definizione di positivo, eppure non puoi batterlo. Non puoi distruggerlo. Tiragli addosso tutto quello che hai, e lui si rialza, perchè Superman non si arrende mai. E poi, ti racconta di come tu, donna o uomo sia più forte di quanto immagini. E non lo fa solo a parole, lo fa con l’esempio.

Fortissimo, amato da tutti, Superman non si vanta. Superman non si bea dell’adorazione, perchè per quanto suoni inumano, Clark Kent è altruista fino al midollo. Anche perchè sa di avere le spalle coperte. Batman, l’uomo che ha usato la maggior parte della sua vita ad essere paranoico e a diffidare di tutti, è il suo migliore amico. Questo perchè il più grande detective del mondo sa che Superman non è una facciata, è la vera essenza di Clark Kent. Certo non andranno sempre d’accordo e non saranno sempre sulla stessa lunghezza d’onda, ma Batman sa riconoscere un vero eroe quando lo vede. L’ispirazione ad essere un eroe, ad iutare gli altri e ad essere amico di tutti è così forte, così pura che trascende il tempo stesso, portando un gruppo di teenager provenienti da due dozzine di pianeti diversi a formare il più grande gruppo di eroi, a mille anni da oggi, la Legione dei Supereroi. E Superman è fiero di chiamarli amici e alleati.
Nel nostro tempo, Superman suona stagnate e noioso. Certo aiuta tutti, ma risolve mai qualcosa? Perchè non prende in mano la situazione? Perchè è, e rimane un uomo, non un Dio. Alcune delle sue imprese sono impossibili, ma è proprio per questo che esiste un uomo d’acciaio, per mostrarci che l’impossibile può accadere (e questa l’ha rubata a Baden-Powell). Gli eroi violenti, con costumi aggressivi e un brutto carattere, gli eroi che uccidono hanno trovato posto anche nel mondo di Superman, ma questo non ferma il nostro, non gli fa cambiare idea. E’ strano per me arrivare a parlare di un personaggio finto come se fosse un amico o un conoscente, perchè cerco sempre di essere il più distaccato possibile. Dopotutto sono fumetti no? Beh, con Superman è molto difficile. Perchè dalle pagine, dai dialoghi, si può sentire che Superman non crede nella violenza gratuita. Non crede nell’uccidere un avversario. Si può quasi dire che non abbia preso il nome di Uomo d’acciaio per il suo corpo indistruttibile, ma per la sua fibra morale e la sua speranza inestinguibile.

La grande S è uno di quei concetti che era, è e sarà perfetto per tutti i tipi di lettori: i fan scafati che hanno visto tutto e che ancora si stupiscono dalla scala delle avventure dell’azzurrone, chi si avvicina per la prima volta ai fumetti e può vedere il vero, grande fumetto di supereroi, ma anche il lettore giovanissimo che può trovare numerose storie di Superman adatte per la sua età, con un personaggio che rispetta la sua intelligenza e con un forte messaggio morale Purtroppo Superman non è semplice da scrivere. Affatto. Pensiamo solo alla scala nel quale deve muoversi un uomo che può spezzare in due la luna, che sfida dei malvagi nel tempo libero e trova anche il tempo per salvare un gattino sull’albero. E siccome il nostro ha la veneranda età di 75 anni, ha avuto più scrittori e disegnatori di praticamente chiunque. C’è chi vede in Superman un alieno che preferisce farsi chiamare Kal-El piuttosto che Clark, chi come un burattino nelle mani del governo, chi un boy scout, chi un personaggio così buono che deve per forza essere reso cattivo (nota, è successo così tante volte che ormai non si contano più). E ovviamente, essendo fumetti, ognuno vede nei personaggi quello che più risuona con la sua persona e le sue visioni della vita, ma spesso perdiamo un po’ di vista le loro basi. Con Superman è forse più facile per via della semplicità e della forza delle sue idee e dei suoi principi. Non è perfetto come nessun personaggio e non merita riverenza solo perchè è stato il primo, ma alcune sue storie non solo hanno dato origine ad una rivoluzione totale nell’industria, ma anche nel modo di scrivere e disegnare fumetti. Negli anni abbiamo visto fumetti composti da storie di una pagina in grado di catturare lo spirito di Superman, serie regolari che hanno visto la meraviglia di Metropolis perdere tutto, e miniserie che sono riuscite a condensare tutto quello che di bello e strano c’è in Superman, senza suonare saputelle o saccenti, ma emozionanti e piene d’azione. In tutto questo non ho detto niente della forza di Lois Lane, dell’integrità di Perry White, dell’amicizia di Jimmy Olsen, dell’eroismo spavaldo di Superboy, del cuore immenso di Supergirl, della fedeltà di Krypto, dell’amore di Martha Kent, della gelosia di Lex Luthor, dell’odio di Darkseid, della voglia di aiutare di Acciaio e di tutte le altre cose belle e brutte delle decine e decine di personaggi che hanno gravitato intorno all’uomo del domani. Non ho parlato molto di Krypton, ma non è importante essere Kal-El. Le radici di Superman, il suo passato e la tragedia alle sue spalle hanno aiutato a creare quello che l’azzurrone è oggi, ma è stata la terra, è stato Clark Kent a regalarci Superman. Nel 1938 due ragazzi hanno creato un personaggio, così ben costruito, così complesso che è quasi difficile credere che tutto sia nato in un fumetto. Pensiamo in termini di scale. Superman, è più famoso della sua stessa casa editrice. Più famoso dello stesso medium fumetto. Vi direi che forse c’è un motivo, ma vi mentirei. Ce ne sono dozzine. Non posso che essere grato a Siegel, Shuster e Superman per quello che hanno fatto, per avermi dato così tanto, e per aver ricreato quel senso di meraviglia e felicità che hanno solo i bambini, e averlo distribuito al mondo. E se pensate che essere allegri sia noioso, obsoleto e poco realistico, beh, mi spiace un po’.
Ti potrebbero interessare anche...:





