I Giardini segreti della Fantasia!
Di recente, siamo stati cortesemente invitati dal PAFF, il Palazzo Arti Fumetti Friuli di Pordenone, alla conferenza stampa che ha riaperto le porte del museo al pubblico. Per farlo al meglio ha realizzato una grande mostra di un grande maestro del fumetto italiano: Secret Gardens di Milo Manara. Alla conferenza sono presenti Giulio De Vita, direttore del museo, il sindaco Alessandro Ciriani, l’assessore Tiziana Gibelli, Claudio Curcio responsabile di Comicon Napoli e, ovviamente, lo stesso Milo Manara.
La conferenza stampa inizia con una descrizione del Paff da parte di De Vita, che ci racconta la struttura e l’obiettivo del museo: abbiamo di fronte un’area che sorge all’interno di un bellissima villa del 1800, vicinissima a molti punti focali della città di Pordenone, e il cui punto di forza non è solo il tema del fumetto, ma il desiderio di usare il fumetto per parlare di cultura, attraverso mostre grandi e piccole, attività con i bambini e molto altro.

Inoltre, in tempo di pandemi il museo si è evoluto per poter essere visitato anche online, grazie ad un sistema di foto a 360 gradi, assieme ad hotspot che spiegano al meglio le opere d’arte presenti al suo interno.
Sia il sindaco che l’assessore hanno fatto i complimenti al Paff, per la loro abilità nel gestire una situazione complessa, continuando a tenere alta la bandiera della cultura attraverso una struttura dinamica e mutevole, oltre che importante per la città, da sempre legata al medium del fumetto.
Si arriva poi al piatto forte della giornata, ossia la Mostra, gestita assieme al Comicon di Napoli, e primo di molti progetti gestiti da questa asse del fumetto Nord/Sud: visitabile dal 7 maggio al 15 Agosto 2021 dal vivo (con prenotazione nei weekend) o in modalità virtuale, comprende quattro stanze su 520 metri quadri, che divide il lavoro di Manara in altrettanti capitoli, focalizzandosi non tanto sul mondo dell’erotismo, quanto sui mondi fantastici della Fantasia, sviluppati dal maestro nella sua lunga carriera. La mostra è composta da 130 opere, 90 originali, alcune riproduzione di iconiche avventure disegnate e anche qualche chicca e cimelio particolare, legata alle varie collaborazioni di Manara con altri grandi artisti.

Interviene poi il maestro, molto felice che una sua mostra segni un reinizio, un’assennata possibilità di riprendere la vita con buonsenso durante questi periodi complessi.
Manara sostiene che le mostre di fumetti siano importanti perchè il tratto dei fumetti è un tratto narrativo che va giudicato in un modo diverso rispetto all’arte figurativa “classica”. Se nella pittura la cosa più importante non è il soggetto, ma le modalità con cui esso viene rappresentato, nel fumetto invece il soggetto è principe e motore di una storia a più livelli; nelle mostre invece, il disegno del fumetto viene estrapolato, e può essere quindi osservato ed apprezzato come arte figurativa.
Arrivano poi le domande dal pubblico, viene chiesto al maestro se la sua eredità non sia stata capita, e Manara risponde che negli anni forse lo hanno capito fin troppo, tanto che ricorda con divertimento quando alcuni suoi libri vennero censurati in Sudafrica.
Si parla poi di corpo femminile ovviamente, e Manara ci racconta degli inizi del suo lavoro, nella controcultura del 68, e di come l’erotismo in sé fosse veramente parte di una rivoluzione. Manara vede nell’erotismo, e nella seduzione una vera e propria arte, alla quale si è dedicato per anni con un rispetto quasi religioso, anche perchè molti non riescono ancora ad afferrare la sua importanza.
Tutto questo, in un ottica di rispetto assoluto, che negli occhi di Manara deve sempre andare a braccetto con la seduzione.

Si è poi parlato di influenze, artistiche e non. Manara ci racconta di come, sia il mondo esterno, sia quello interno, lo ispirino nelle sue opere, e di come nella sua esperienza di narratore ci siano stati grandi maestri come Federico Fellini (prima di conoscerlo e di collaborare assieme), Guido Crepax, Jean-Claude Forest. Come “Fumettaro” però ammette che la sua più grande ispirazione sia stata Hugo Pratt, uno dei primi a portare temi adulti nei fumetti, e nelle parole di Manara, un artista in grado di offrire tutte le emozioni dell’oceano, in un singolo tratto, con abilità quasi mitologica.
E si finisce poi come si è iniziato, parlando di fumetto: il fumetto è una forma narrativa per immagini, che Hugo Pratt chiamava Letteratura disegnata. Manara fa anche l’esempio delle storie di S. Francesco di Giotto nella Basilica superiore di Assisi, e ci spiega come questa narrazione sia alla fine di tutto uno dei mestieri più antichi del mondo, presente già nella preistoria con le pitture rupestri, un qualcosa da sempre insito nell’animo umano, che negli anni si è evoluto, è cresciuto, e che punta sempre più in alto.
Ringraziando ancora il PAFF per l’opportunità concessaci, non possiamo che essere carichi e pronti per visitare questa mostra, che ci porterà ad osservare con occhi nuovi, un maestro senza tempo.