Baldur’s Gate e Baldur’s Gate II: Enhanced Edition

Quando Dungeons & Dragons si trasforma in un videogioco del 1998 ad oggi

Sicuramente molti di voi avranno sentito nominare almeno una volta nella vita il celebre Dungeons and Dragons. E se vi dicessi che esiste un videogioco ispirato in tutto e per tutto al celebre gioco da tavolo? No, non sto alludendo a Never Winter, ma bensì a Baldur’s Gate, rilasciato per la prima volta da Atari nel 1998 su PC e successivamente rimasterizzato insiema al suo sequel nel 2012 nella sua Enhanced Edition comprendente il secondo capitolo e le varie espansioni. Il titolo sviluppato da Beamdog risultava quindi disponibile solo per PC, fino allo scorso 24 settembre dove è stato rilasciato su PS4, Xbox One e Nintendo.

Baldur’s Gate: Enhanced Edition raccoglie i primi due capitoli della saga e li porta direttamente sulle console di casa!

Baldur’s Gate & Baldur’s Gate II nella sua versione per console (provato da noi su PS4), non ha apportato alcuna aggiunta o restyle grafico, ma ha semplicemente adattato per quanto possibile un titolo creato per essere giocato con mouse e tastiera sulle più famose console di casa. Il gioco si presenta in tutto e per tutto come una vera partita a Dungenos and Dragons (D&D), partendo dalla creazione del personaggio e garantendo il suo sviluppo andando avanti con la trama. Spieghiamo però anche per i meno avvezzi come si crea un personaggio e la sua “scheda”. Per farlo bisogna scegliere la sua razza tra quelle presenti: uomo, elfo, nano, mezz’elfo, orco e halfling. Ognuna di queste ha caratteristiche peculiari, tra cui anche essere più o meno simpatico ad un’altra razza oppure la maggiore predisposizione verso una classe rispetto ad un’altra. Ora, quindi, si può scegliere la propria classe e sottoclasse, ognuna con un ruolo ben specifico, abilità esclusive e stile di combattimento differente. Nel caso in cui non si voglia andare verso una sottoclasse, ma per esempio interpretare un guerriero puro basterà selezionare la stessa voce anche nella sottoclasse. Le scelte sono davvero molte ed articolate tra sciamano, ladro/mago, bardo, ranger, guerrieri/berserker e chi ne ha più ne metta; non è assolutamente una scelta scontata questa, ma per aiutarvi il gioco vi mette a fianco un’esaustiva spiegazione di ciò che permette di fare ogni classe. Successivamente si seleziona il proprio allineamento, questo è necessario per determinare su quali principi si basa il nostro personaggio: se per esempio agisce per interessi personali o verso quelli degli altri, anche qui il gioco stesso ci aiuta fornendo una descrizione e la scelta modificherà le linee di dialogo che possiamo intraprendere con il nostro avatar.

A questo punto si dovrà bilanciare il nostro eroe su più caratteristiche come forza, destrezza, intelligenza, carisma eccetera; il numero di punti è limitato alla creazione del personaggio, ma salendo di livello se ne potranno assegnare alcuni aggiuntivi. Questi devono essere mirati a seconda della nostra classe: con un mago sappiamo di avere bisogno di maggiore intelligenza per poter lanciare potenti incantesimi, mentre con un guerriero abbiamo bisogno di forza per brandire armi più pesanti. Ultime due voci da scegliere sono le capacità ed abilità, necessarie per determinare ancora di più che tipo di personaggio voglio utilizzare; anche qui se ne possono scegliere un numero limitato e se ne potranno aggiungere via via con l’avanzare del gioco. Tra le capacità possono spiccare voci come arma a due mani, katana e spada corta, con queste che determinano quanto il nostro alter ego sia avvezzo all’utilizzo di una determinata arma, garantendoci dei bonus se la stiamo usando. Le abilità sono peculiari di ogni classe e necessarie soprattutto in gruppo per esplorare al meglio una zona oppure avere vantaggi in combattimento. Per esempio, il ladro ha varie abilità come scassinare e scoprire trappole che vi permetteranno di aprire forzieri e porte inaccessibili o appunto individuare trabocchetti sul nostro percorso, dinamiche non permesse ad altre classi. Fatto ciò, il nostro personaggio è pronto per partire all’avventura, occorre solo modificare a piacimento i colori della nostra piccola “pedina” ed essere catapultati nel mondo di Baldur’s Gate.

Riassumere la trama di questi titoli è veramente complesso, data anche la loro longevità e sceneggiatura davvero ben sostenuta. Posso limitarmi a dirvi che nel primo capitolo il nostro protagonista è un orfano e il suo padre adottivo gli ha appena comunicato di prendere tutto il necessario, fare i bagagli e partire immediatamente con lui, senza ulteriori spiegazioni. Per il villaggio aleggiano voci misteriose e molti cittadini potrebbero attaccarci, ma una volta raggiunto il nostro padre adottivo lui ci spiega che siamo in pericolo e dobbiamo scappare. Da qui inizia la campagna del primo capitolo di Baldur’s Gate che, come le espansioni e il secondo capitolo, si comporta come una vera campagna di D&D, narrativamente molto profonda e piena di missioni secondarie ed esplorazione a non finire.

Entriamo ora nella parte più dinamica di questo tiolo, ovvero il gameplay. Partiamo dal presupposto che l’avventura di Baldur’s Gate, così come quella di Baldur’s Gate II, viene giocata utilizzando un gruppo di personaggi, fino ad un massimo di sei unità; questo team è composto ovviamente dal nostro avatar e da altri NPC che incontreremo durante il viaggio, i quali ci proporranno di aiutarci, lasciando poi a noi il compito di accettarli nel gruppo o meno. L’intera squadra agisce secondo i nostri comandi e mai autonomamente, per questo il gioco ci permette di metter in pausa gli eventi della storia e selezionare le varie azioni di ogni personaggio. Queste dinamiche possono essere gestite anche senza usare la funzione di pausa, ma questa sicuramente aiuta per impostare una strategia, soprattutto quando si hanno sei differenti eroi da gestire. Si può interagire con la barra delle azioni tramite il tasto quadrato e da qui scegliere cosa far fare ad ogni personaggio, tra attacchi all’arma bianca, incantesimi, cercare nei forzieri e quant’altro; più personaggi differenti nel gruppo vuol dire anche più opportunità d’azione. In fase di movimento la gestione del gruppo viene effettuata tramite il grilletto sinistro, da qui si apre un menù a cerchio dove possiamo selezionare l’intero gruppo o singoli membri, decidendo anche quale formazione intraprendere per poi muoversi all’unisono.

Un altro menù fondamentale è quello che verrà aperto con la pressione del grilletto destro che comprende molte voci tra cui l’inventario, la mappa e soprattutto l’insegnamento di incantesimi. È possibile imbattersi durante il gioco in pergamene contenenti questi preziosi manufatti che possono essere decifrati solo da maghi o da chi possiede particolari oggetti o abilità. Se un personaggio è in grado di apprendere tale magia si dovrà ricorrere all’apposito menù per il suo insegnamento. È da ricordare che ogni personaggio può utilizzare un certo numero di incantesimi per giorno e se si vogliono ricaricare questo dovrà riposare, meccanica accessibile sempre tramite lo stesso menù in condizioni di tranquillità, quindi fuori dai combattimenti per intenderci. Ulteriore voce fondamentale è quella del diario, qui saranno inserite tutte le missioni che abbiamo accettato e gli avvenimenti che si sono svolti nelle precedenti ore di gioco, inoltre, noi stessi possiamo scriverci dei promemoria ogni volta che vogliamo. Come ho ripetuto più volte l’intero gioco è basato su D&D, quindi sopra la barra delle azioni di ogni personaggio è presente una piccola casella di testo che ci riferirà in tempo reale ciò che sta succedendo, come farebbe allo stesso modo il Dungeon Master.

In tutto questo c’è da sottolineare però che il gioco non è stato pensato per essere giocato su console, ma bensì su PC con il mouse. Di conseguenza alcune azioni posso risultare più macchinose da eseguire utilizzando il joystick rispetto al cursore, come può essere la scelta dell’abilità da usare in combattimento. Altre invece presentano un aspetto più immersivo, come semplicemente il poter muovere l’intero gruppo con l’analogico. Un piccolo elogio invece va sicuramente fatto alla grandissima longevità del titolo: tra le missioni secondarie c’è davvero da perdersi ed inoltre si può ricominciare il tutto con un nuovo personaggio di differente classe, ottenendo un’esperienza di gioco completamente differente, oppure importare uno dei personaggi già creati all’interno di una nuova avventura. Se il gioco vi prende, le ore in sua compania saranno davvero tantissime. Per quanto riguarda il comparto grafico invece ci troviamo di fronte ad un gioco datato, visto che non si tratta in alcun modo di un remake, bensì di un semplice porting della versione del 2012 per PC. La stabilità del frame rate è assicurata, ma appunto lo stile grafico rimane quello di sette anni fa. Lo stesso si può dire per il sonoro, con alcuni spezzoni doppiati in lingua originale, come l’introduzione e alcuni dialoghi importanti per lo svolgimento della trama, ma per il resto abbiamo una massiccia presenza di sottotitoli, per fortuna in lingua italiana, almeno per PS4. Su Switch invece, da quanto emerge dalla pagina internet del gioco, sembra che i sottititoli siano solo in inglese, francese e tedesco, quindi tenetelo presente.

Baldur’s Gate & Baldur’s Gate II: Enhanced Edition risulta quindi essere una colonna portante della storia videoludica ed avere la possibilità di poterlo giocare su console ad un prezzo abbordabile (circa 50 euro per entrambi i giochi) è senza dubbio un privilegio per i giorni nostri. Ricco di contenuti con una longevità estrema, non è un gioco pieno di azione frenetica, ma ha dalla sua parte una narrativa ben strutturata ed un comparto strategico molto solido. I più giovani, abituati alla grande qualità grafica potrebbero non apprezzarlo ma, come retro-game, il prodotto di Beamdog che ha gettato le basi e dato ispirazione a molti titoli di oggi diventando titoli di culto. Lo consigliamo senza riserve a tutti gli appassionati di D&D e a chi vuole intraprendere un viaggio in un ricco mondo fantasy, tenendo però a mente la natura retrò dell’iniziativa. Che la vostra avventura possa darvi mille emozioni.

Pro
  • – Assoluta longevità e rigiocabilità
  • – Possibilità di creare molti personaggi diversi
  • – Due giochi con DLC annessi a soli 40 euro
Contro
  • – Non adatto a tutti
  • – Alcune dinamiche un po’ lente da usare con il joystick

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