Il Re è davvero tornato?
C’è stato un periodo in cui The King of Fighters usciva a cadenza annuale. Il lavoro da fare non era enorme e si potevano creare edizioni molto ravvicinate e altrettanto belle. Oggi le cose vanno diversamente e ce lo ricorda il fatto che The King of Fighters XIV sia uscito ben 6 anni fa. Di cose da migliorare ce n’erano un bel po’, ma il picchiaduro di SNK usciva al lancio con 50 lottatori e tutte le modalità necessarie per i fan, al contrario di quello Street Fighter V che solo oggi, dopo anni di contenuti aggiuntivi a pagamento ha raggiunto un roster equiparabile. Ora però SNK è riuscita a completare The King of Fighters XV, un titolo che ha limato alcune imprecisioni, ha migliorato certi aspetti, ma è scivolato su altri. Vediamo com’è andata.
Il nuovo The King of Fighters riesce ad essere tecnico senza tagliare fuori i nuovi arrivati desiderosi di imparare.

Cosa c’è e cosa manca
Il menu che ci accoglie in The King of Fighters XV è molto più sobrio e spartano del precedente capitolo, ma apparentemente contiene gli stessi contenuti. Ci sono varie opzioni per la personalizzazione, la galleria con gli artwork e i finali sbloccati, c’è un tutorial, una parte online molto ricca, il versus in locale, la Storia (che dovremmo considerare come il classico Arcade mode) e le Missioni. Qui arriva una delle poche delusioni derivanti dal gioco, visto che, per adesso, nel menu Missioni sono presenti solo una serie di sfide che ci chiedono di selezionare un personaggio ed eseguire cinque combo di difficoltà crescente. Mancano insomma la modalità Sopravvivenza e Attacco al tempo che invece erano presenti nel capitolo precedente. Tra l’altro le combo da imparare ed eseguire potrebbero dare qualche grattacapo ai giocatori meno esperti, mostrando la complessità del gioco e diventando anche proibitive per la maggior parte dell’utenza, dalla terza in poi. Questo per dirvi che le modalità per giocatore singolo sono drasticamente ridotte, potendo contare principalmente solo sulla modalità arcade e su incontri singoli contro la CPU nel menu Versus.

Un Arcade mascherato da Storia
Chiamare la modalità principale per giocatore singolo “Storia” è parecchio generoso visto quello che viene effettivamente proposto. Ci sono piccole cutscene a intervallare gli scontri che andremo ad affrontare, fino ad arrivare, anche stavolta, al cattivo finale e alla sua duplice forma. Francamente SNK non si è sforzata minimamente per infiocchettare questa modalità come hanno fatto per esempio i recenti episodi di Mortal Kombat, ma credo che in fondo non fosse nemmeno quello lo scopo. Il punto era creare un picchiaduro ad incontri che funzionasse bene e da questo punto di vista la meta è stata raggiunta. I personaggi disponibili fin dal day one sono ben 39, una decina in meno rispetto al 14esimo capitolo, ma anche molto più curati nei dettagli e nelle animazioni. Dispiace constatare che sono immediatamente stati annunciati ulteriori lottatori da acquistare a parte, ma ormai sembra essere questa la politica dei picchiaduro di oggi. Questi protagonisti sono suddivisi in 13 team specifici che in alcuni casi prendono il nome da serie classiche di SNK come Fatal Fury, ma che in altri pescano personaggi creati appositamente nei precedenti The King of Fighters. Ogni team ha tre personaggi specifici, ma nulla vi vieta di mescolare le carte creando un vostro personale team composto da membri appartenenti a squadre diverse.

3Vs3 o 1Vs1
La modalità arcade funziona ma chiede al giocatore una certa flessibilità. In altre parole, dovrete conoscere accuratamente tutti e tre i lottatori che avrete scelto, comprese le mosse speciali, visto che poi vi dovrete confrontare in scontri contro altri tre avversari. Dopo aver scelto l’ordine dei personaggi con cui affronterete lo scontro, dovrete esaurire la barra delle energie del nemico che avrete davanti. Se ci riuscirete, il vostro lottatore rimarrà in campo recuperando solo una porzione dell’energia perduta e si troverà a dover fronteggiare il secondo personaggio avversario che invece avrà le energie al massimo. Se vi sconfiggerà, scenderà in campo il vostro secondo lottatore, diversamente sarà lui a doversi giocare il tutto e per tutto con l’ultimo suo personaggio. Chi sconfigge per primo tutti e tre i combattenti dell’avversario passa al turno successivo. Non c’è quindi un tag team dinamico durante gli scontri, ma una serie di round che vedono in scena solo due combattenti alla volta. Questa dinamica tipica della serie, rende le partite varie e divertenti, ma poco adatte ai giocatori inesperti che infatti devono iniziare a padroneggiare tre personaggi alla volta, invece che concentrarsi su un singolo eroe come in altri picchiaduro. Per combattere con un solo personaggio alla volta bisogna andare nella modalità Versus e scegliere l’opzione 1Vs1, ma dovendo affrontare scontri completamente decontestualizzati, questa pratica potrebbe non convincere del tutto, facendo rimpiangere la mancanza della Sopravvivenza e del Time Attack.

Imparare a combattere
Imparare a gestire il ritmo di gioco tra l’altro non è semplicissimo, visto che già nel tutorial si mettono in evidenza le differenze tra i salti, i balzi (che sono salti più bassi) e i gransalti (che invece sono salti più alti). Ci sono poi le schivate d’emergenza che sono capriole a terra per evitare per esempio i proiettili e che possono anche essere effettuate con “annulla guardia” per ridurre il tempo di recupero e contrattaccare nel caso si veda uno spiraglio nella difesa avversaria. Per chi vuole colpire duro ci sono poi i colpi d’impatto che scagliano via l’avversario. Fin qui stiamo parlando solo delle tecniche base, ma se si vuole davvero iniziare a giocare occorre conoscere le mosse speciali. Anche qui ci sono quelle standard, quelle EX, le super, le super Max e le più potenti di tutte che sono le super climax. Alcune diventano automatiche attivando la modalità Max che potenzia il personaggio per alcuni secondi, altre invece richiedono l’uso di più barre della super fino ad un massimo di 3… insomma, direi che si è capito che il gioco è molto tecnico e offre una marea di possibilità.
A ciò si unisce il fatto che le mosse si attivano con rotazioni più o meno complesse che non sono proprio a portata di tutti, andando a piazzare questo nuovo episodio tra i picchiaduro più complessi in fatto di esecuzione. Prima di scoraggiarvi però va aggiunto un appunto tutt’altro che banale: eseguire le mosse più spettacolari è sempre bello, ma non sono necessarie per portarvi alla vittoria. Molti round si combattono con attacchi deboli e potenti, qualche mossa speciale e anche qualche combo automatica, eseguibile premendo rapidamente il pugno debole quando l’avversario è vicino. Questa combo fatto di quattro colpi, culmina con una mossa speciale che varia in base al quarto tasto che premerete e che potrà attivare anche la mossa più distruttiva a vostra disposizione nel caso abbiate accumulato almeno tre barre della super. Il gioco rimane abbastanza complesso, specie ad alti livelli, ma grazie alle combo automatiche (comunque evitabili e sfruttabili come debolezza dagli esperti), tutti prima o poi potranno scatenare e ammirare la bellezza delle nuove Super Climax, gasandosi a sufficienza per sentirsi soddisfatti anche senza essere campioni.

Le novità dell’online
La componente online merita un approfondimento, visto che non permette solo partite classificate o non classificate, ma offre la possibilità di creare stanze private per giocare con amici e, addirittura di allenarsi con loro in un ambiente “sicuro” in cui si possono studiare le mosse insieme. Sembra una cosa da poco, ma scommetto che i fan troveranno davvero valida questa nuova possibilità. A migliorare le cose in fatto di stabilità ci pensa poi il sistema di Rollback Netcode già apprezzato in Guilty Gear – Strive- ; in pratica si tratta di un sistema che azzera il lag permettendo partite fluide e reattive anche in caso di connessioni non perfette. Non fa miracoli, ovviamente, ma ci fa dimenticare quelle situazioni in cui il gioco scattava così tanto da ritrovarsi faccia a terra senza neanche aver capito il perché.

Bello da vedere e da sentire
Per quanto riguardo il comparto tecnico è stato fatto un lavoro davvero notevole. I personaggi hanno subito un restyle abbastanza marcato e sono stati resi più grossi di quanto non fossero in passato, incrementando la loro fisicità. Un Terry Bogard così massiccio non si era mai visto e a qualcuno potrà sembrare eccessivo, ma messo accanto ad altri combattenti, come il fratello Andy, diventa chiaro come i due si comportino diversamente nell’arena. Poi continuano ad essere presenti giovani e procaci fanciulle, così come personaggi stilisticamente fuori di testa, ma tutto offre loro una caratterizzazione che non guasta in un picchiaduro di stampo giapponese come questo. Ottime le animazioni, da far studiare ovviamente frame by frame ai fanatici che vogliono partecipare ai tornei online, ma belle e armoniche anche per chi non è interessato a queste dinamiche ultra competitive e vuole solo godersi un buon picchiaduro. Il gioco è doppiato unicamente in giapponese, mentre tutti i testi sono in italiano, sia nei menu che nei sottotitoli che compaiono nella storia o nei siparietti prima dell’incontro. Infine va detto che gli stage hanno fatto grandi passi avanti, potendo però migliorare ancora, specie sul versante dell’interattività e di dettagli sullo sfondo, mentre ci sono solo applausi per le musiche e per il modo in cui sono state gestite. Ne potremo ascoltare circa 300 grazie ad una modalità jukebox che si andrà ad ampliare giocando e che porterà alle vostre orecchie temi del passato della serie, così come di altri giochi SNK, come per esempio il mitico Metal Slug. Un lavoro eccellente che avrei sperato fosse realizzato anche per i filmati o per una modalità enciclopedica che potesse raccontare i trascorsi dei personaggi per chi dovesse scoprire il picchiaduro SNK solo oggi.

Commento finale
The King of Fighters XV è un picchiaduro giapponese molto solido e riuscito. Il tutorial è così veloce che potrebbe in realtà confondere i nuovi arrivati attraverso un gran numero di azioni simili, ma differenti. Per fortuna, una volta di fronte all’avversario le cose si fanno molto più familiari. Chi ha un minimo di dimestichezza con Street Fighter e compagnia, si divertirà sicuramente anche in questa occasione, potendo fare la conoscenza fin da subito di un roster all’altezza e un comparto online che offre anche alcune piacevolissime alternative per giocare con amici. Chi invece vuole divertirsi in locale sarà felice di sapere che potrà anche organizzare tornei fino ad otto giocatori, scegliendo la formula 3vs3 standard o quella classica 1vs1. Dispiace solo per l’attuale mancanza di modalità accessorie come sopravvivenza e time attack che avrebbero dato ulteriore respiro a chi adora questi titoli per giocarli in solitaria. Resta sempre una modalità arcade e un versus contro la CPU che permettono tranquillamente di divertirsi “alla vecchia maniera” e, a ben pensarci, non è un risultato da poco.
- – Gameplay scalabile ma pensato per gli appassionati
- – 39 personaggi tutti diversi con cui divertirsi
- – Combattimenti veloci e spettacolari
- – Nuove funzioni online per giocare con amici
- – Grafica piacevole e migliorata
- – Comparto audio e musicale eccellente
- – La “storia” è più un arcade mode
- – Mancano Sopravvivenza e Attacco al tempo
- – Alcuni personaggi famosi arriveranno solo tramite DLC
- – Il tutorial poteva essere strutturato meglio visto il gran numero di dinamiche

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